Lewis Carroll, matematico e scrittore del XIX sec, scriveva, intorno al 1880:
"Quando un solido viene immerso in un liquido, e’ ben noto che esso sposta una parte del liquido eguale al suo stesso volume, e che il livello del liquido sale quanto salirebbe se gli fosse stata aggiunta una quantita’ dello stesso liquido eguale, in volume, al solido … Se si tiene in mano un bastone lungo sei piedi, con l’estremita’ in un bicchier d’acqua, e si ha la pazienza di aspettare abbastanza, si puo’ finire con l’esserne sommersi. Il problema della fonte dalla quale dovrebbe provenire tutta questa acqua – che appartiene ad un ramo dell’alta matematica, e non rientra quindi nell’ordine delle presenti considerazioni – non si applica al mare. Osserviamo quindi la ben nota immagine di un uomo che se ne stia in riva al mare, con la bassa marea, ed un solido in mano, che egli immerge parzialmente: per quanto egli resti la’, fermo ed immobile, tutto quello che sappiamo e’ che dovra’ necessariamente affogare."
tratto da "Una storia ingarbugliata" (A tangled tale)